Molta gente ritiene di no. Molta gente sta cercando di utilizzare i pattern di uso del mouse come una sorta di proprietà biometrica degli utenti, utile per verificarne l'identità o per aumentare il grado di certezza ottenibile dalla presentazione di credenziali o altri strumenti.
L'idea è che se il pattern di utilizzo del mouse osservato per l'utente "bartoli.alberto" ogni tanto cambia in modo sensibile, allora è molto probabile che siano in corso accessi fraudolenti per quello username.
Questa tecnica è molto interessante e molto promettente, in particolare se può essere applicata in modo sistematico, automatico e su larga scala. Il che è precisamente quello che abbiamo iniziato a fare con l'ultimissimo lavoro del Machine Learning Lab.
Questo lavoro ha beneficiato del contributo di molte persone nei mesi scorsi, tra i quali un tesista magistrale. Gli autori del paper sono quelli che hanno sviluppato l'algoritmo "definitivo" ed effettuato l'analisi "definitiva".
L'idea è che se il pattern di utilizzo del mouse osservato per l'utente "bartoli.alberto" ogni tanto cambia in modo sensibile, allora è molto probabile che siano in corso accessi fraudolenti per quello username.
Questa tecnica è molto interessante e molto promettente, in particolare se può essere applicata in modo sistematico, automatico e su larga scala. Il che è precisamente quello che abbiamo iniziato a fare con l'ultimissimo lavoro del Machine Learning Lab.
Questo lavoro ha beneficiato del contributo di molte persone nei mesi scorsi, tra i quali un tesista magistrale. Gli autori del paper sono quelli che hanno sviluppato l'algoritmo "definitivo" ed effettuato l'analisi "definitiva".
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