Una delle cose che dico da anni, temo da almeno una decina, ahimé, è che preoccuparsi della riservatezza del numero della nostra carta di credito mentre è in transito su Internet ha poco senso.
Non perché non sia facile vederlo, ma perché nessun attaccante perderebbe il proprio tempo attendendo di vedere passare un numero di carta di credito quando basta penetrare un server scelto opportunamente per acchiapparne centinaia o migliaia.
Proprio in questi giorni hanno scoperto un gruppo di hacker che dalla Romania hanno preso circa mezzo milione di numeri di carta di credito australiane, prelevando in media 1000 $ da trentamila di esse. Ovviamente non si sono messi in attesa di vedere passare i numeri giusti, ma sono entrati in una manciata di "piccoli rivenditori" (che avevano abilitato il Remote Desktop Protocol di Windows ma non lo avevano configurato opportunamente; probabilmente non sapevano neanche di averlo abilitato).
http://nakedsecurity.sophos.com/2012/11/30/romanian-hackers-busted-with-half-a-million-cards-from-oz/
Non perché non sia facile vederlo, ma perché nessun attaccante perderebbe il proprio tempo attendendo di vedere passare un numero di carta di credito quando basta penetrare un server scelto opportunamente per acchiapparne centinaia o migliaia.
Proprio in questi giorni hanno scoperto un gruppo di hacker che dalla Romania hanno preso circa mezzo milione di numeri di carta di credito australiane, prelevando in media 1000 $ da trentamila di esse. Ovviamente non si sono messi in attesa di vedere passare i numeri giusti, ma sono entrati in una manciata di "piccoli rivenditori" (che avevano abilitato il Remote Desktop Protocol di Windows ma non lo avevano configurato opportunamente; probabilmente non sapevano neanche di averlo abilitato).
http://nakedsecurity.sophos.com/2012/11/30/romanian-hackers-busted-with-half-a-million-cards-from-oz/
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