Passa ai contenuti principali

My personal workflow Part 1: task management

Use of a tool for task ("to-do") management for me is a necessity. I have tried many, many approaches. Every once in a while I also look at new tools, to see whether I can improve my current way of working.

The approach I have been using since a couple of years, with minor fixes, turned out to be extremely useful. At least for my way of working. I recently gave another extensive look at similar tools, but could not find anything better.

I use Remember The Milk (RTM). I keep my to-dos separate in two lists: "Home" and "Work". This granularity is adequate to my needs.

I occasionally create to-dos directly on the RTM web site, but in most cases I transform either an email (GMail) or a note (Evernote) to a to-do with very few clicks:
  1. By tagging an email in GMail with a special label (either "Automator-Home" or "Automator-Work").
  2. By sending an email from GMail to myself, at a special destination address. The address is in my contact list (either RTM-HOME or RTM-WORK) and shows up as soon as I type "RT" (very quick even from smartphone). The email will not appear in my inbox.
  3. By creating a reminder in Evernote (one click on an Evernote note).
This is extremely handy, especially because an URL is automatically associated with the to-do, either a GMail thread or an Evernote note. Later, a single click on the to-do allows me to jump directly to the "context" describing the to-do.

The Evernote integration is provided by RTM.

The GMail integration has been implemented by myself. RTM provides a GMail gadget, which is very useful to have the full list of to-dos always under your eyes, sortable by due date, priority and alike. However, RTM provides neither option 1 nor option 2.

I implemented option 1 with a simple Google Apps Script which runs automatically every 5 minutes and executes the following steps:
  1. Collect all threads labelled either "Automator-Home" or "Automator-Work" (I keep my to-dos separate in two lists; this granularity is adequate to my needs);
  2. For each thread, send an email to the the special email address provided by RTM which allows creating to-dos. The email content follows the RTM syntax, so that:
    • To-do name: GMail thread subject;
    • To-do list: either Work or Home, depending on the GMail label;
    • To-do URL: GMail thread URL;
    • To-do deadline: "tomorrow";
Choosing "tomorrow" as deadline ensures that no to-do gets unnoticed while at the same time making to-do creation quick and simple. I can fix the deadline appropriately later, when the to-do shows up on the GMail gadget.

I implemented option 2 with a couple of GMail tricks. In GMail, an address of the form "user@gmail.com" is equivalent to "user+string@gmail.com". Thus, I defined two "strange strings", say "+kijyht-HOME" and "+kijyht-WORK". Next, I defined two GMail filters that detect emails sent to me, at those addresses, and label them appropriately (either "Automator-Home" or "Automator-Work") in order to be processed by the Apps Script described above. Moreover, these filters mark the email as "read" and "skip the inbox".

I do not use RTM reminders, nor do I let RTM deadlines appear in my Google Calendar. I have just too many pending to-dos: I would be flooded by reminders and by calendar events. I prefer to use the GMail gadget judiciously to postpone, change deadline, change priority (to detect visually what should not be postponed) and alike.

That's it. For me, this approach is a huge time-saver and efficiency booster.

In a next post I will describe the other cornerstone of my personal workflow: reading list management with Evernote (and Feedly, Twitter, Zapier, IFTTT...).

Commenti

Popular Posts

"Ingegneria deve essere difficile"

Il ritaglio di giornale qui sotto ricorda uno degli eventi più non-trovo-un-aggettivo-appropriato del mio periodo di studente di Ingegneria a Pisa. Ricordo che una mattina iniziò a spargersi la voce "hanno murato la porta del dipartimento!".  Andammo subito a vedere ed arrivammo un pò prima dei giornalisti che scattarono questa foto. La porta era murata, intonacata, pitturata di bianco e sovrastata da una scritta "INGEGNERIA DEVE ESSERE DIFFICILE". Le "E" di "INGEGNERIA" erano scritte al contrario perché era una sorta di "marchio di fabbrica" della facoltà di Ingegneria di Pisa. L'aula più grande, quella in cui pressoché tutti gli studenti seguivano i corsi dei primi anni, aveva infatti alcuni bellissimi "affreschi scherzosi" che furono fatti nel corso delle proteste studentesche di qualche anno prima ed in cui la parola "Ingegneria" era appuntoi scritta in quel modo. Si era anche già sparsa la voce di cosa era

Il patch che non era un patch

Quanto segue è un patetico quanto inutile tentativo di distrarmi e non pensare alla pessima prestazione calcistica di ieri sera, decisamente non all'altezza dell'evento e dei nostri gloriosi colori. Nella lezione di "Computer Networks and Principles of Cybersecurity" di ieri, mi è stata posta la domanda " E' possibile che un patch introduca nuove vulnerabilità? ". La mia risposta è stata affermativa, ho evidenziato che un patch è un software, quindi può introdurre errori, vulnerabilità, può fare riemergere errori o vulnerabilità presenti e risolti in versioni precedenti, può correggere la specifica vulnerabilità presumibilmente risolta da quel patch solo in parte. Non è frequente, ma può accadere ed è quindi una possibilità da tenere presente. Uno dei numerosi motivi che rendono così complessa la gestione delle vulnerabilità è anche questo. Stamattina ho letto un esempio molto interessante di quanto abbiamo detto. Pochissime settimane fa Microsoft ha ril

Perché studiare Analisi Matematica???

Un mio caro amico mi ha scritto: ...sono con mia figlia che studia Analisi 1...A cosa serve, al giorno d'oggi, studiare Analisi (a parte sfoltire i ranghi degli aspiranti ingegneri)? Riporto la mia risposta di seguito, forse può "motivare" qualche altro studente. ... Per un ingegnere la matematica è fondamentale perché è un linguaggio ; ed è il linguaggio essenziale per trattare gli argomenti che dovrà affrontare come ingegnere; non sono importanti i contenuti specifici; è importante, anzi fondamentale, che riesca a capirli, ricostruirli etc. ad esempio, chi deve usare l'inglese, lo usa perché in un modo o nell'altro lo conosce; nessuno di noi ha usato esattamente le frasi o i dialoghi o le regole che ha incontrato negli esercizi di inglese o di tedesco; nella matematica è lo stesso; non sono importanti i limiti, le serie, i teoremi di cauchy o che so io; ma se uno non è in grado di capire quel linguaggio allora non sarà in grado di capire davvero quas

40 anni di Internet: Cosa non ha funzionato e perché

Leggo molti documenti tecnico-scientifici per lavoro e, in parte, per "piacere". Molti sono interessanti, alcuni molto interessanti. E' raro che trovi un documento che mi appare illuminante. Questo indicato sotto è uno dei pochi documenti in questa categoria. Sembra banale, in quanto è molto discorsivo e parla di molte cose note: IP, DNS, NAT.... In realtà è profondissimo. Una miniera di riflessioni profonde, sintetiche, focalizzate ed, appunto, illuminanti. A mio parere imperdibile per chiunque abbia un qualche interesse negli aspetti tecnici di Internet. Chi non ha la pazienza di leggerlo per intero, legga almeno gli ultimi due paragrafi. Failed Expectations (l'autore, Geoff Houston , fa parte della Internet Hall of Fame )

ChatGPT: supererebbe il mio esame di Reti di Calcolatori?

Molto probabilmente chi ha a che fare con i corsi di laurea scientifici e tecnologici, come me, ha preso atto della notizia che ChatGPT ha superato esami universitari in giurisprudenza ed economia con un pò, diciamo così, di sufficienza. Pensando "da noi non potrebbe mai succedere; figuriamoci". E' quello che ho pensato io. Poi però ho fatto a ChatGPT qualche domanda di Reti di Calcolatori. Ho quasi cambiato idea. "Quasi" perché nello scritto di Reti di Calcolatori faccio sempre esercizi. Pur non avendoli sottoposti a ChatGPT sono certo che questi esercizi non li sa risolvere. Ma alle "domande tipiche da orale" ha fornito risposte che mi hanno davvero stupefatto. Riporto qui sotto solo un esempio di "dialogo", relativo a validazione di firma digitale e certificati auto-firmati. Risposte sostanzialmente corrette e pertinenti, molto più sintetiche e focalizzate di quelle che ricevo normalmente. E più rapide. Alla fine ha riconosciuto di esser